Category: Guida all’ascolto


Max riparte da Teresa, il quarto singolo in rotazione tratto dal cd “Maximilian”.

Quello di “Teresa” è diventato uno dei  fili conduttori della sua poetica. Il difficile rapporto uomo-donna, l’eterno dilemma circa il vivere insieme o il lasciarsi per preservare “il rimasuglio di un’intesa”.

E poi recriminazioni, attacchi, vendette incrociate, rappresaglie continue, discussioni e liti, fino alla decisione finale di rimanere a casa con i suoi, dove si mangia bene, ha tutto il divano per sè, e dopo cena pure Sky .

Sempre dolce amaro Max. Graffiante e nel suo umorismo che non è mai solo ironia.

Il video poi, per la regia di Fabrizio Conte, (lo trovate qui), una divertente commistione di misoginia e sudditanza psicologica.

Max ripartirà per un tour mondiale che toccherà Asia e Americhe. Buon viaggio Max e buon divertimento a tutti quelli che riusciranno ad ascoltarti.

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Seconda puntata di questo percorso, del tutto personale.

Vi propongo tre ascolti. Il tema di fondo è analogo o per lo meno affine, e si riassume nel titolo della prima traccia in ordine di tempo: L’amore pensato (La favola di Adamo ed Eva, 1998). Le altre due sono: Non è più come prima (Ognuno fa quel che gli pare, 2001) e Di nascosto (Raduni, 2005).

Lo sviluppo è simile, l’atmosfera è solo apparentemente più giocosa in L’amore Pensato, che a differenza delle altre due canzoni, ripercorre una storia dai suoi esordi (io nuovo marito, compagno d’altare). Tutte e tre le tracce si snodano per immagini, attingendo dal quotidiano della vita di coppia, che ne è argomento.

Daniela che sfoglia mensili arretrati, caduta all’impiedi da un mio “sono pronto”, urlatole a stento da sotto la doccia. (L’amore pensato)

Il ritratto di me disteso, mentre sparecchi la cena/ è un fotogramma ricorrente, che ti stramazza sul divano sempre… (Non è più come prima)

Il tuo respiro finiva ad imbuto,
e giù sorsi di vino se uscivo un minuto,
però non un fiato…
nessuno ti veda mangiare nuda del dolce avanzato… (Di nascosto)

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Lui osserva lei – e il loro rapporto – dall’esterno, sentendosene già escluso, o forse sentendo di non averne mai fatto davvero parte. Sono i problemi di comunicazione che la confidenza di una vita insieme non aiutano a sanare.

perché non me lo hai mai detto
che ti andavo un po’ stretto?
Questo sembrava il mio posto ma sotto sotto… (Di Nascosto)

perché stiamo insieme che cosa ci lega
chi ci pensa nel miele annega… (L’amore pensato)

dipende dai nostri umori
se la casa ci inghiotte
o ci starnuta fuori dalle stanze
come colleghi di lavoro (Non è più come prima)

Anzi la confidenza, e l’affetto, complicano le cose, e costringono a una mancanza di sincerità che non è per forza malafede. È una forma d’amore invece, paura di ferire l’altro, di rompere l’equilibrio, di cambiare, di perdersi.

Ma tu quel difetto di parlare poco
E se io avessi avuto soltanto un sospetto,
però non è tardi per restare insieme:
siamo più grandi vedrai andrà bene.
Da quanto tempo mi guardi attraverso
ed io stupido, perso negli occhi che ho scelto (Di Nascosto)

Un velo di rimpianto per quello che sarebbe potuto essere, intrecciato a una pacifica rassegnazione, come se anche questa felicità imperfetta potesse essere rassicurante. E c’è una promessa di fedeltà:

È la tua bocca che mi manca soprattutto,
tu sei cresciuta come un cuore nel mio petto;
se non avrò più un altro amore come il nostro
io preferisco amarti ancora di nascosto (Di Nascosto)

e una speranza nemmeno troppo velata:

le poche parole lanciate nel mucchio
sassate su specchio che crepan silenzi
o timidi assensi col cenno del capo
e un bacio non dato… l’amore pensato (L’amore pensato)

Ma dall’altra parte non sempre si trova corrispondenza:

E tu fai ancora passi indietro
stringi ancora le gambe al petto, 
e sembri una conchiglia rotta
dopo lo spavento dell’onda
ti difendi come puoi

(tema più volte ripreso e che più volte riprenderemo).

 

E una conclusione che è quasi una filosofia:

L’uomo che ama si dibatte in
un lago salato asciugato dal sole
e non prega ma danza, silenziosa presenza agitata che
nessuna musica nota ci spiega perché un suono è speranza…

 

Quanto precede, naturalmente, è del tutto personale.